Il gonfiore addominale è uno dei sintomi più comuni tra le persone che soffrono di disturbi intestinali funzionali. Ma c’è una verità che spesso viene trascurata: quello che chiamiamo genericamente “gonfiore” può essere in realtà due fenomeni molto diversi tra loro.
Il gonfiore soggettivo è una sensazione interna. Una percezione di tensione, pressione, pesantezza che non necessariamente coincide con un aumento visibile del volume dell’addome. In altre parole, ci si sente gonfi anche quando la pancia sembra normale a chi guarda da fuori.
Si tratta di una condizione molto comune nei disturbi gastrointestinali funzionali, e spesso è legata a una maggiore sensibilità del sistema nervoso enterico (il nostro “secondo cervello”).
fermentazioni anomale nel tenue o nel colon, come in caso di disbiosi o SIBO;
rallentamento della motilità intestinale;
ipersensibilità viscerale, cioè un intestino che percepisce in modo amplificato stimoli normali;
ansia, stress, iperattivazione del sistema simpatico;
intolleranze alimentari funzionali (FODMAP, lattosio, sensibilità al glutine non celiaca, nichel e istamina).
In questi casi, non è tanto il gas a essere in eccesso, quanto il modo in cui il cervello lo percepisce. Un piccolo volume di aria può sembrare una grande pressione, se l’intestino è ipersensibile.
La distensione addominale, invece, è un aumento oggettivo del volume dell’addome. Lo si vede, lo si misura. A volte è così evidente da rendere difficile indossare pantaloni o abiti stretti, soprattutto alla sera!
accumulo eccessivo di gas nel lume intestinale;
alterata motilità (intestino lento, transito rallentato);
postura scorretta o disfunzione diaframmatica;
ipotonia dei muscoli addominali o alterazioni del pavimento pelvico;
ritenzione idrica o squilibri ormonali;
nei casi più gravi, prolassi viscerali o squilibri pressori intra-addominali.
La distensione può non essere percepita come dolorosa, ma crea un forte disagio fisico ed estetico. È spesso presente in IBS, costipazione cronica, e disbiosi.
Gonfiore e distensione sono due entità diverse e non è raro che uno prevalga sull’altro.
Solo gonfiore soggettivo: il paziente si sente gonfio, ma non c’è un cambiamento visibile dell’addome.
Solo distensione visibile: la pancia si espande, ma non viene percepita come fastidiosa.
Questa distinzione è fondamentale per la scelta terapeutica.
Ad esempio…
Chi soffre prevalentemente di gonfiore soggettivo trarrà beneficio da strategie che calmano il sistema nervoso enterico, come tecniche di rilassamento, miglioramento del tono vagale e regolazione del ritmo intestinale.
Chi, invece, ha distensione oggettiva avrà invece bisogno di lavorare sulla digestione, ridurre fermentazioni, migliorare la motilità intestinale e rinforzare la muscolatura addominale
Segui una dieta a basso contenuto di FODMAP sotto guida professionale
Mangia lentamente e con attenzione, evitando pasti abbondanti o disordinati;
Pratica esercizi per stimolare il nervo vago (respiro diaframmatico, bagni caldi, rilassamento);
Valuta l’utilizzo di tisane carminative (finocchio, menta, melissa);
Se prevale la distensione
In alcuni casi, il gonfiore può nascondere cause organiche più gravi. Consulta un medico se noti:
perdita di peso ingiustificata;
dolore che ti sveglia di notte;
sangue nelle feci;
febbre o vomito persistente;
sintomi in peggioramento progressivo.
Rispondere a queste domande ti aiuterà ad affrontare il problema con maggiore consapevolezza, e — con l’aiuto di un professionista — a ritrovare finalmente leggerezza e serenità.
Le informazioni sulle diete sono fornite dalla dott.ssa Jessica Inserra. Prima di adottare qualsiasi dieta, consultare il proprio professionista di fiducia.
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