Dieta Specific Carbohydrate (SCD)

Introduzione alla Dieta Specific Carbohydrate (SCD)

La dieta Specific Carbohydrate (SCD) è un approccio alimentare che mira a migliorare la salute intestinale e gestire una serie di condizioni gastrointestinali. Questa dieta è stata sviluppata per la prima volta negli anni ’20 dalla biochimica Elaine Gottschall ed è diventata popolare per il suo potenziale benefico in caso di malattie come la malattia di Crohn, la colite ulcerosa e altri disturbi dell’intestino.

Lo scopo principale della SCD è quello di eliminare i carboidrati complessi dalla dieta, concentrandosi su carboidrati semplici ben tollerati dall’organismo. Questa dieta si basa sulla teoria che alcuni carboidrati complessi possono essere difficili da digerire per alcune persone e contribuire a infiammazioni e squilibri intestinali.

La SCD pone restrizioni rigide su alcuni alimenti, consentendo solo quelli che sono considerati sicuri e facili da digerire. Questo approccio alimentare mira a ridurre l’infiammazione intestinale, promuovere la guarigione dell’intestino e alleviare i sintomi associati alle malattie gastrointestinali. Negli anni, la SCD ha guadagnato popolarità tra coloro che cercano soluzioni dietetiche per migliorare la loro salute intestinale.

La dieta SCD (Specific Carbohydrate Diet) prevede l’eliminazione di alcuni alimenti e l’approvazione di altri, basata sul loro contenuto di carboidrati specifici.

Ecco un riassunto degli alimenti consentiti e non consentiti:

Alimenti non consentiti:
  • Carni processate: bacon, bresaola, cotiche, carni affumicate, in scatola, lardo, maiale, mortadella, pancetta, prosciutto, salame.
  • Latte e derivati: derivati del latte in polvere, feta, formaggi cremosi, di capra, fermentati, industriali, gelato, latte (mucca, capra), lattosio in polvere, mozzarella, panna, proteine del latte, yogurt confezionato.
  • Pesce: conserve di pesce, salmone affumicato non selvaggio.
  • Proteine vegetali: ceci, fagioli (borlotti, cannellini, mung, occhio nero), fave, farina di fagioli, ceci, fave, piselli, germogli di soia, lecitina di soia, proteine della canapa e polvere, proteine idrolizzate, semi di canapa, soia e derivati, tofu, yogurt o budini di soia.
  • Verdure e vegetali: alghe, aloe vera, cavolo rapa, colocasia esculenta, concentrato di pomodoro, conserve vegetali, erbe mucillaginose, gel di aloe, germogli di fagioli, gombo, gomma di guar, microalghe, konjac, ortaggi in scatola, ortiche, passata di pomodoro, pastinaca, patate, patate dolci, pomodoro, radice di bardana, cicoria, sedano rapa, rape, topinambur, zucca in scatola, zucca amara.
  • Frutta: banane genere piantaggine, cacao, caffè, carruba, castagne, castagne d’acqua, congelati orange juice, conserve di frutta, farina di castagne, melograno concentrato, succo di ananas (con aggiunta di vit. A, zucchero, amido di mais), succo di frutta concentrato (perché contiene additivi o zucchero non sempre elencati in etichetta), succo di mele industriale, succo di noni, succo di pomodoro.
  • Condimenti, erbe e spezie: aceto balsamico, agar agar, amido di mais, sago, aromi naturali, arrow root, astragalo, brodo in polvere, carragenina, cremor tartaro, dadi da brodo, etanolo (alcol), gomma di xanthan, ketchup, kuzu, lievito di birra, in polvere, liquirizia, masala con gombo, mastice, MSG, pectina, polisorbato 80, salsa di pomodoro, salsa di soia (shoyu), sodio amido glicinate, sodio carbossimetilcellulosa, tabasco, tamari.
  • Zuccheri, dolcificanti: caramella di glucosio, cioccolato, crema, destrosio, isoglucosio, maltitolo, maltodestrina, mannitolo, melassa, sciroppi, sciroppo d’acero, sciroppo di agave, sciroppo di mais, sorbitolo, stevia, sucralosio, xilitolo, zucchero, zucchero derivato dai datteri secchi, zucchero di cocco, zucchero di canna.
  • Oli e grassi: margarina, olio di soia, tahin.
  • Carboidrati: amaranto, avena, bulgur, cereali, crusca, crusca di riso, farina, farina di amaranto, riso, farro, grano, grano saraceno, hot dog, mais, miglio, orzo, pane di Ezechiele, pane di grano germogliato, pasta, quinoa, riso, segale, semola, spaghettini di riso orientale, tapioca.

     

Alimenti consentiti:
  • Carni: agnello, capretto, cavallo, coniglio, manzo, pollo e pollame. 
  • Latte e derivati: cagliata di ricotta, formaggio da latte crudo bio fresco o media stagionatura, quark senza lattosio, parmigiano (invecchiato almeno 36 mesi), yogurt fatto in casa. 
  • Pesce: acciughe, molluschi, pesce fresco, salmone fresco selvaggio, salmone affumicato selvaggio senza zucchero, sashimi (pesce crudo senza riso). uova.
  • Proteine vegetali: fagioli di lima, fagioli nani, fagioli navy, fagioli neri, lenticchie, piselli spezzati, proteine da semi di girasole e da semi di zucca. 
  • Verdure e vegetali: aglio, asparagi, barbabietole, bietola, broccoli, capperi, carote, cavolfiore, cavolini di bruxelles, cavolo, cavolo cinese, cipolle, crauti, fagiolini, funghi, insalata, lattuga, melanzana, olive, peperoncino, peperoni, piselli freschi, porro, rapa svedese, ravanello, sedano, spinaci, verdure fermentate, zucca, zucca invernale, zucchine. 
  • Frutta: albicocche, ananas, anguria, arance, avocado, banane, cachi, cantalupo, cherimolia, ciliegie, cocomeri, datteri, fichi, conserve di frutta col proprio succo, frutto della passione, kiwi, lime, limoni, mandarini, mandarino giapponese, mango, mele, melone, noce di cocco, papaia, pere, pesche, pesche nettarine, pompelmo, prugne, ribes rosso, sharifa, susine, uva, uva passa. 
  • Condimenti, erbe, spezie: aceto di vino o di mele, acido citrico, alloro, aneto, basilico, benzoato di sodio, bicarbonato di sodio, biossido di silicio, cannella, cellulosa, coriandolo, curcuma, dragoncello, gelatina (insapore), glicerina alimentare, noce moscata, origano, paprika, pepe di giamaica, peperoncino, prezzemolo, rosmarino, salvia, sale, salsa di rafano (fatta in casa), senape, senape in vasetto (leggere etichetta), solfiti, sorbato di potassio (e202), spezie, timo, vaniglia, zenzero. 
  • Zuccheri e dolcificanti: miele. 
  • Oli e grassi: burro chiarificato, burro di arachidi, burro di mandorle, ghee, olio di oliva, olio di avocado, olio di canola, olio di cartamo, olio di cocco, olio di girasole, olio di lino, olio di macadamia, olio di mais, olio di mandorle, olio di noci, olio di semi di arachidi, olio di semi di lino, olio di sesamo, olio di vinaccioli. 
  • Semi oleosi: anacardi, arachidi, mandorle, nocciole, noci, noci del brasile, noci di macadamia, noci pecan, pinoli, pistacchi, semi, semi di chia, semi di zucca, semi di girasole. 
  • Integratori e superfoods: acai, acido ascorbico (vitamina c), alga spirulina, bacche di goji, cacao in polvere crudo, clorella, curcuma, lecitina di girasole, lievito nutrizionale, maca, polline di fiori, proteine del riso, proteine di piselli.

     

Principi di base della Dieta SCD

La dieta Specific Carbohydrate (SCD) si basa su principi chiari e fondamentali che guidano le scelte alimentari dei suoi sostenitori:

Limitazioni dei carboidrati complessi: il principale pilastro della SCD è la restrizione severa dei carboidrati complessi. Questi includono amidi, cereali, legumi e alimenti che contengono zuccheri complessi. L’obiettivo è eliminare questi carboidrati dalla dieta per alleviare il carico sul sistema digestivo.

Alimenti consentiti e alimenti vietati: la SCD ha una lista rigorosa di alimenti che sono considerati sicuri (alimenti consentiti) e quelli che devono essere evitati (alimenti vietati). Ad esempio, alimenti come carne magra, pesce, uova, verdure a basso contenuto di carboidrati, frutta matura e alcuni latticini sono inclusi tra gli alimenti consentiti. Al contrario, cereali, pane, pasta, legumi, zuccheri aggiunti, dolciumi e molti latticini sono da evitare.

Ruolo delle proteine e dei grassi nella dieta SCD: poiché i carboidrati complessi sono limitati, la SCD pone un forte accento su proteine e grassi. La carne magra, il pesce e le uova sono fonti importanti di proteine, mentre grassi come l’olio d’oliva e il burro vengono utilizzati per fornire energia.

La dieta SCD è progettata per ridurre l’infiammazione intestinale, migliorare l’assorbimento dei nutrienti e promuovere la guarigione dell’intestino. Tuttavia, poiché è altamente restrittiva e richiede una pianificazione alimentare attenta, può essere impegnativa da seguire.

La dieta Specific Carbohydrate (SCD) si basa su principi scientifici che riguardano la digestione, l’infiammazione intestinale e il ruolo dei carboidrati nella salute dell’intestino.

Il meccanismo d’azione della SCD è basato sull’idea che alcuni carboidrati complessi possono essere difficili da digerire per alcune persone a causa di problemi digestivi o di intolleranze alimentari. Questi carboidrati complessi possono attraversare l’intestino tenue indigeriti e raggiungere il colon, dove possono fermentare e causare problemi digestivi e infiammazione. La SCD mira a evitare questi carboidrati complessi, concentrandosi su carboidrati semplici che sono ben tollerati dall’organismo.

La dieta SCD è stata originariamente sviluppata da Elaine Gottschall per il trattamento dell’infiammazione intestinale, in particolare la malattia di Crohn. La teoria alla base di questa dieta è che la restrizione dei carboidrati complessi possa ridurre l’infiammazione nell’intestino e fornire un ambiente più favorevole alla guarigione dell’organo.

Molti sostenitori della SCD citano miglioramenti significativi nei sintomi gastrointestinali, come diarrea, dolore addominale e sanguinamento, quando seguono questa dieta in modo rigoroso.


Indicazioni e Applicazioni della Dieta SCD

La Specific Carbohydrate Diet (SCD) ha dimostrato di essere particolarmente utile per il trattamento di una serie di disturbi gastrointestinali e condizioni mediche. Di seguito, sono elencate alcune delle principali indicazioni e applicazioni della dieta SCD:

  1. Malattia di Crohn: la SCD è stata originariamente sviluppata per trattare la malattia di Crohn, una forma di infiammazione cronica dell’intestino. Molti pazienti con malattia di Crohn hanno riportato una riduzione dei sintomi e un miglioramento della qualità della vita seguendo questa dieta.
  2. Colite ulcerosa: anche i pazienti con colite ulcerosa, un’altra forma di infiammazione intestinale, hanno sperimentato benefici dalla dieta SCD. La riduzione dell’infiammazione può contribuire a ridurre i sintomi come diarrea e sanguinamento.
  3. Sindrome dell’intestino irritabile (IBS): alcune persone con sindrome dell’intestino irritabile hanno trovato sollievo dai sintomi gastrointestinali dolorosi seguendo la SCD. Limitando i carboidrati complessi, la dieta può aiutare a stabilizzare il tratto digestivo.
  4. Malattie autoimmuni: la SCD è stata utilizzata in alcune malattie autoimmuni, come la sindrome dell’articolazione temporo-mandibolare (TMJ) e l’artrite reumatoide. Sebbene i meccanismi esatti non siano del tutto chiari, si ritiene che la dieta possa influenzare positivamente il sistema immunitario attraverso il miglioramento dell’infiammazione intestinale.
  5. Autismo: alcuni genitori di bambini con autismo hanno sperimentato miglioramenti comportamentali e gastrointestinali quando i loro figli seguono la dieta SCD. Tuttavia, la ricerca su questo argomento è ancora in corso e inconcludente.
  6. Altre condizioni: la SCD è stata esplorata anche come possibile trattamento per altre condizioni come il morbo di Parkinson, la sclerosi multipla e la malattia celiaca. Tuttavia, i risultati sono variabili e ulteriori studi sono necessari per confermare tali benefici.
Come seguire un piano alimentare con la Dieta SCD?

Per seguire con successo la Specific Carbohydrate Diet (SCD), è importante comprendere come implementarla e pianificare i pasti in modo adeguato. Ecco alcune linee guida fondamentali:

  1. Eliminare gli alimenti non consentiti: la prima fase consiste nell’eliminare completamente gli alimenti vietati dalla dieta. Questi includono cereali, legumi, latticini non consentiti, zuccheri aggiunti e dolciumi. Assicurati di leggere attentamente le etichette degli alimenti per evitare ingredienti proibiti.
  2. Scegliere alimenti consentiti: concentrati su alimenti che sono considerati sicuri nella dieta SCD. Questi includono carne magra, pesce, uova, verdure a basso contenuto di carboidrati, frutta matura, noci e oli sani come l’olio d’oliva e il burro.
  3. Pianificare i pasti: crea un piano alimentare dettagliato che includa pasti principali e spuntini. Assicurati di bilanciare le proteine, i grassi e i carboidrati consentiti in modo da soddisfare le tue esigenze nutrizionali.
  4. Cuocere in modo adeguato: prepara gli alimenti in modi che siano facili da digerire. Ad esempio, puoi cuocere carne e verdure, evitando metodi di cottura che aggiungano troppi grassi o zuccheri aggiunti.
  5. Monitorare la risposta del corpo: osserva attentamente come il tuo corpo reagisce alla dieta SCD. Molte persone sperimentano un miglioramento dei sintomi gastrointestinali e una maggiore energia, ma è importante essere consapevoli delle proprie reazioni.
  6. Considerare l’apporto di nutrienti: poiché la dieta SCD può limitare alcune fonti di nutrienti, è importante valutare se potrebbero essere necessari supplementi vitaminici o minerali.
  7. Mantenere un diario alimentare: tenere un diario alimentare può aiutarti a monitorare ciò che mangi e come influisce sulla tua salute. Questo può essere utile per apportare modifiche e migliorare la tua dieta SCD nel tempo.

La dieta SCD richiede una pianificazione attenta e può essere impegnativa da seguire, ma molte persone hanno sperimentato benefici significativi nel trattamento di disturbi gastrointestinali e altre condizioni mediche. Prima di iniziare questa dieta, consulta sempre un professionista della salute o un dietologo per ricevere una guida personalizzata in base alle tue esigenze e condizioni.

 

Le informazioni sulle diete sono fornite dalla dott.ssa Jessica Inserra. Prima di adottare qualsiasi dieta, consultare il proprio professionista di fiducia.

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