Dieta Intestinale

Che cos’è la dieta intestinale?

La dieta intestinale racchiude tutte le conoscenze sull’alimentazione a favore dell’equilibrio del microbiota che ho raccolto in questi anni.
Tende ad eliminare i trigger dell’infiammazione sistemica e favorire alimenti probiotici e nutritivi per l’intestino.
Inoltre oltre l’alimentazione aiuta a prendersi cura del proprio corpo a 360 gradi ed include tutte quelle pratiche che possono aiutare la nostra salute intestinale come il riequilibrio dell’asse intestino-cervello, la detossificazione, il buon sonno e l’attività fisica.
Il monitoraggio tramite diari alimentari e questionari sui sintomi intestinali comprende anche tutto il percorso terapeutico.

La Dieta Intestinale si basa su un approccio olistico alla nutrizione, considerando il paziente nella sua interezza, e si articola in quattro punti fondamentali:

  1. Ascolto: Basato sui principi della Medicina Narrativa, il metodo inizia con l’ascolto attento della storia unica di ogni paziente. Questo permette di comprendere al meglio il disagio del paziente e di iniziare un percorso di cura personalizzato.

     

  2. Alimentazione:. Successivamente, a seconda della sintomatologia del paziente verrà stilato un piano alimentare su misura. Possono essere utilizzate diverse strategie alimentari volte al raggiungimento dell’equilibrio del microbiota, ma in generale, il mio approccio iniziale, a meno che non ci siano delle indicazioni che mi indirizzano fortemente ad un’altra strategia dietetica, è composto da una dieta introduttiva e di preparazione che mi permette di capire come l’intestino reagisce ai vari alimenti nella dieta.

     

  3. Integrazione Specifica Funzionale: L’alimentazione è supportata da un’integrazione mirata in base al disturbo intestinale specifico del paziente, riconoscendo che la sola alimentazione non può sempre risolvere problemi cronicizzati. L’alimentazione sarà sempre accompagnata e supportata quindi da un’integrazione specifica a seconda del disturbo intestinale (disbiosi, SIBO, candidiasi, dispepsia, diarree o stipsi croniche, malattie autoimmuni, malattie croniche intestinali, reflusso, gastrite, istaminosi, allergia al nichel..) La sola alimentazione infatti non può portare alla risoluzione di problematiche cronicizzate nel tempo.

     

  4. Stile di vita: Come ultimo punto, ma non meno importante, bisogna modificare le proprie abitudini e cambiare il proprio atteggiamento mentale per ottenere dei risultati. Questo passo include attività fisica e ricreative, cura del sonno, esposizione al sole e contatto con la natura, respirazione e tecniche di rilassamento, eliminazione di tossine, e biohacking. Durante tutto il percorso verrai guidato su tutte queste tematiche, in modo da poter approfondire step by step e renderle parte del proprio stile di vita.

Questo regime alimentare si concentra sull’adozione di cibi che nutrono e mantengono sano il tratto intestinale, riducendo al contempo gli alimenti che possono causare irritazioni o squilibri.

La dieta intestinale non è solo una soluzione per chi soffre di disturbi digestivi come la sindrome dell’intestino irritabile (IBS), candida, SIBO o disbiosi, ma è anche un percorso proattivo per chiunque desideri migliorare la propria salute digestiva.
Il focus principale è sulla scelta di alimenti che supportano una flora intestinale equilibrata, riducono l’infiammazione e migliorano l’assorbimento dei nutrienti.

Nell’approccio alla dieta intestinale, è importante considerare non solo ciò che si mangia, ma anche come si mangia. Un’alimentazione equilibrata, la masticazione attenta, l’idratazione adeguata e l’ascolto delle reazioni del proprio corpo agli alimenti sono tutti elementi chiave per il successo di questa dieta.

Come si compone la Dieta Intestinale?


Quali sono i principi di base della dieta intestinale?
Forniremo suggerimenti pratici e delineeremo i benefici che si possono aspettare adottando questo regime alimentare.

 

La dieta intestinale si compone delle seguenti indicazioni:

  • Senza glutine: la dieta include solo cereali a base di riso e teff, evitando altri cereali o pseudocereali potenzialmente proinfiammatori o ricchi in sostanze antinutrizionali come le lectine. Riso e teff sono scelti per il loro basso contenuto di queste sostanze.

     

  • Senza solanacee: sono esclusi alimenti come melanzane, peperoni e pomodori, che contengono solanina, un alcaloide irritante per l’intestino. La patata, anch’essa una solanacea, può essere consumata occasionalmente in piccole quantità se ben sbucciata.

     

  • Senza legumi: i legumi, noti per la loro ricchezza in fibre fermentabili e sostanze irritanti come lectine e saponine, sono inizialmente eliminati e successivamente reintrodotti gradualmente, cucinati con erbe carminative e in quantità low FODMAP.

     

  • Senza alimenti integrali: gli alimenti integrali non sono consigliati per un intestino irritato a causa della presenza di lignina, una fibra che può aggravare l’infiammazione intestinale.

     

  • Senza lattosio, caseina e derivati: si esclude il lattosio e la caseina, evitando latte e molti formaggi. Il parmigiano reggiano stagionato almeno 30-36 mesi è un’eccezione consentita in moderate quantità.

     

  • Senza alimenti ad alto contenuto di FODMAP: gli alimenti ad alto contenuto di FODMAP, carboidrati a catena corta mal assorbiti, vengono inizialmente eliminati e poi reintrodotti gradualmente, limitando quelli che si dimostrano problematici.

     

  • Fonti di carboidrati complessi: si prediligono cereali come riso bianco e teff, tuberi, piante, e alcuni frutti come le castagne.

     

  • Frutta e verdura di stagione: dopo la fase di reintroduzione, si consiglia l’uso di frutta e verdura, possibilmente di stagione.

     

  • Frutta secca e semi: sono consentite tutte le varietà in maniera moderata e/o fermentata tranne gli arachidi (che sono legumi).

     

  • Proteine animali: si includono carni fresche o surgelate di tutti i tipi, pesce di pescato e uova biologiche o allevate all’aperto.

     

  • Salumi: prosciutto crudo è permesso regolarmente, mentre altri salumi trasformati vanno consumati con attenzione agli ingredienti.

     

  • Grassi da condimento: si consigliano olio extravergine di oliva, burro ghee, e olio di cocco, evitando oli di semi ricchi in omega 6.

Le quantità di carboidrati, grassi e proteine sono da valutarsi individualmente, e
spesso è necessario integrare vitamine, sali minerali e probiotici, secondo un percorso personalizzato.


Alcune indicazioni importanti comprendono:

Gestione dei Carboidrati:

  • Riduzione, non eliminazione: i carboidrati non sono completamente eliminati, ma è consigliato ridurre il loro consumo. Si enfatizza l’importanza delle proteine di origine animale e dei grassi per il corretto funzionamento del corpo.
  • Equilibrio nutrizionale: la dieta mira a un equilibrio tra carboidrati, proteine e grassi, adattandosi alle esigenze individuali.

     

Integrazione Nutrizionale:

  • Integrazioni Individuali: spesso si rende necessaria l’integrazione di vitamine, sali minerali e probiotici, basata sulle necessità specifiche del paziente.
  • Monitoraggio e Adeguamento: La scelta degli integratori e delle loro dosi è personalizzata e monitorata nel tempo per ottimizzare l’efficacia della dieta.

Selezione di frutta e verdura Low FODMAP:

  • Esempi di Frutta: Arance, banane, kiwi, uva, ananas, fragole, papaya.
  • Esempi di Verdura: Peperoncini verdi, zucchine, patate, fagiolini, melanzane, carote, rabarbaro, lattuga iceberg, spinaci.

Utilizzo dell’app “Nutrizione Intestinale”:

  • Guida Alimentare: l’app può essere utilizzata per identificare gli alimenti permessi e la quantità massima consentita degli alimenti.

Limitazioni e reintroduzioni graduali:

  • Reintroduzione di legumi: si reintroducono gradualmente i legumi, con attenzione alla quantità e al metodo di cottura.
  • Adattamento al paziente: le reintroduzioni degli alimenti vengono personalizzate in base alla risposta individuale e alla tolleranza attraverso compilazione di diari personalizzati dei sintomi.

Utilizzo di alimenti probiotici :

  • L’uso di alimenti fermentati e probiotici nella dieta intestinale è fondamentale per il riequilibrio del microbiota intestinale.
    Gli alimenti fermentati, come yogurt fatto in casa, kefir, crauti e kimchi, forniscono naturalmente batteri benefici che aiutano a ripristinare un ambiente intestinale sano. I probiotici, sia sotto forma di integratori sia tramite alimenti fermentati, contribuiscono a rafforzare la flora intestinale, migliorando la digestione e l’assorbimento dei nutrienti e potenziando il sistema immunitario. Questi elementi sono essenziali per ridurre l’infiammazione intestinale e promuovere la salute generale dell’intestino.

     

La salute intestinale è quindi fondamentale per il benessere generale del corpo. Una dieta intestinale ben pianificata può essere la chiave per mantenere l’equilibrio del sistema digestivo e promuovere un’ottima salute.

 

Le informazioni sulle diete sono fornite dalla dott.ssa Jessica Inserra. Prima di adottare qualsiasi dieta, consultare il proprio professionista di fiducia.

 

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